Tag: <span>Sicurezza</span>

News

Consulenza legale per il 2020

Consulenza legale per il 2020 (presa dal Web), quando scriviamo una data nei documenti, durante quest’anno è necessario scrivere l’intero anno 2020 in questo modo: 31/01/2020 e non 31/01/20 solo perché è possibile per qualcuno modificarlo in 31/01/2000 o 31/01/2019 o qualsiasi altro anno a convenienza.
Questo problema si verifica solo quest’anno.
State molto attenti!
Non scrivere o accettare documenti con solo 20.
Fate girare questa utile informazione.

News

Cavi Rete in CCA

Cavi Rete in CCA.

Vorrei parlarvi un problema molto grave in ambito installazione reti dati aziendali.Il cavo in CCA.

Negli ultimi tempi, facendo dei Preventivi per reti dati, mi sono reso conto che per motivi a me ignoti, molti li perdevo, la concorrenza a volte era inferiore ai miei. Eppure sono sicuro di offrire prodotti di qualità, al giusto prezzo e con prezzi d’installazione concorrenziali.

Ho così provato ad analizzare i prezzi, i prodotti offerti.

Cavi Rete in CCA

Spesso non è possibile confrontare due Preventivi, marche offerte diverse (quindi qualità diverse), tempistiche di realizzazione diverse ecc.

Mi sono soffermato su un piccolo particolare, fino a quel momento a me ignoto (se non altro per la sigla che citerò a breve) e mi sono ulteriormente informato, una sigla che sta in CCA.

Per i motivi che sotto spiegherò il trucchetto è presto fatto, tu fornisci cavo dati di qualità, loro cavo dati “scadente”, ovvio che nel contesto di un Preventivo di 100/200 punti rete fa numero, e puoi fare preventivi bassi.

A quel punto ci rimetto io che non porto avanti il Preventivo, e soprattutto ci rimette il cliente che ad una cifra più bassa (spesso nemmeno molto) si ritroverà a far girare i suoi dati (i dati sono la cosa più importante di un’azienda) su una rete inaffidabile e “pericolosa”.

Pericolosa non è un termine che ho usato “tanto per”, ma c’è un buon motivo, seguitemi.

Dunque, il cavo CCA utilizza un conduttore in alluminio rivestito di rame, questa tecnica di produzione (io la definirei scadente) permette di ottenere un materiale meno costoso risparmiando una materia prima. Avete mai visto un conduttore elettrico sostanzialmente in alluminio? Ci sarebbero continui principi d’incendio , portando però vantaggi commerciali ai fornitori di cavo di rete CCA sui concorrenti che forniscono cavi di rame puro.

Sono però gli effetti che gravano negativamente sull’infrastruttura di rete del Cliente. Appunto la rete dati, il cuore del Sistema aziendale, all’insaputa però dell’ignaro Cliente.

L’uso di CCA nei cavi di rete dati non è consentito dagli standard IEC o CENELEC.

3P è un’organizzazione che fornisce test di terze parti per la conformità con gli standard del settore per i produttori di cavi e sconsiglia l’ uso del filo CCA. L’uso del filo CCA contravviene direttamente entrambe le specifiche CAT5e e CAT6 che richiedono l’utilizzo di conduttori esclusivamente in rame. I cavi in CCA appunto non sono di rame 100% . A seconda della nazione ci sono norme specifiche a tutela dei consumatori che sanzionano le vendite di prodotti con dichiarazioni ingannevoli.

CCA ha proprietà di attenuazione superiori rispetto cavo di rame puro , questo si tradurrà in maggior numero di pacchetti ritrasmessi perchè corrotti sul livello fisico . Gli errori aumentano con la lunghezza del channel link portando come effetto finale una rete meno performante per gli utenti.

E qui entra in gioco una importante branca della trasmissioni dati su cavo LAN, l’utilizzo POE (Power over Ethernet), che è appunto l’alimentazione del terminale (Access Point, Telefono VoIP, Telecamera ecc.) sullo stesso cavo LAN.

Un conto è far passare su un conduttore elettrico dei “semplici” dati, ben altro farci passare anche l’alimentazione.

Tanto per rendere l’idea, è di fresca uscita l’utilizzo di lampade alimentate in POE.
Qui sta il vero problema, far passare corrente in un conduttore di alluminio, anziché in rame.

L’alluminio, a causa della maggiore attenuazione e ad una inferiore resistenza alla trazione può portare al surriscaldamento dei conduttori con conseguenze molto gravi. La perdita di pacchetti ed appunto principi d’incendio.

Per le problematiche sopra citate, quindi elettrici e fisici si sconsiglia vivamente anche l’uso di Patch cord in CCA. Anche una singola bretella di rete in CCA può rendere vana tutta la catena informatica, quindi il corretto passaggio dei dati,

Anche uno Switch di qualità, una rete dati fatta con le dovute precauzioni ed eseguita con i migliori prodotti, vedrebbe compromessa l’intera qualità per una semplice bretella di rete non conforme.

Ho pertanto creato questo articolo per diffondere questa notizia, affinché gli installatori conoscano la problematica e forniscano prodotti di qualità al Cliente, e sperando che il “Cliente” leggendo sia informato su quanto alcuni installatori furbescamente propinano loro.

Fortunatamente questa categoria di installatori non sono molti, e probabilmente avranno poca vita (non tanto per il cavo in CCA, quanto per la loro scorrettezza generale nella quale probabilmente lavorano quotidianamente).

Meditate gente, meditate.

 

Prodotti

 

Sito Business

 

gdpr News

Il GDPR

Il GDPRil GDPR

 

Non sono un Professionista nel settore della Privacy


ma una riflessione mi viene spontanea. Una semplice compyarazione.Ieri decidevi di andare a prendere un caffè al Bar. Scendevi, pagavi e lo bevevi.
Era troppo “facile”.

Oggi si è svegliato un tizio, vede la semplicità con la quale esegui tale operazione e decide “alcune” varianti.

Ora se sei a casa e vuoi andare a prendere un caffè al Bar devi prima:

  • verificare di avere almeno 1.10 euro
  • capire se veramente vuoi il caffè
  • assicurarti che scendendo le scale non stiano lavando a terra, potresti cadere
  • Mettere le scarpe ed abbigliamento adatto
  • scendere le scale con camminata adeguata
  • assicurarti che il semaforo fisse rosso, in caso contrario devi mettere in preventivo di perdere altri 2 minuti di attesa
  • assicurati di non incontrare nessuno, potresti incorrere in discorsi poco graditi
  • hai verificato sul web se il Bar è aperto all’ora desiderata?
  • hai verificato che il barista di turno fosse “quello simpatico”?
  • sei ancora sicuro di volere il caffé?

Ok se tutte le risposte sono positive puoi avventurarti, a TUO RISCHIO E PERICOLO, tanto una mancanza la troviamo. E la pagherai cara.
___________________________________________________

Ovviamente la mia era pura ironia, …o no?

 

Prodotti

News

Sarà vero? ATMjackpot: una chiavetta usb per sbancare un bancomat

ATMjackpot: per sbancare un bancomat ai pirati basta una chiave USB.

ATMjackpot

ATMjackpot, il malware viene venduto sul Dark Web e permette di svuotare la cassa in una manciata di secondi. Cosa serve? Un coltello e una chiave USB.

Il metodo più facile per fare soldi con il cyber-crimine? Rapinare un bancomat. E per farlo non serve sradicare il dispositivo usando candelotti di dinamite o un bulldozer: basta un coltello e una chiavetta USB.

A rendere tutto terribilmente facile è un malware chiamato ATMJackpot che fino a qualche tempo fa veniva venduto sul dark Web nel market AlphaBay.

Dopo il sequestro del market illegale e l’arresto del suo fondatore, i pirati informatici che hanno creato il malware hanno continuato la sua distribuzione attraverso un sito Internet dedicato, che funziona attraverso la formula del noleggio: 1.500 dollari (in Bitcoin) per ogni utilizzo.

Tutto quello che un pirata deve fare è aprire il pannello frontale del Bancomat per accedere alle componenti hardware del dispositivo, inserire la chiavetta USB e avviare il malware. A questo punto si trova di fronte una bella interfaccia grafica che gli consente di prelevare tutte le banconote che vuole.

Ma com’è possibile che un malware possa violare così facilmente un Bancomat? Giulio Vada di G Data lo spiega in poche parole: il problema è che la maggior parte di questi dispositivi utilizza Windows XP, un sistema operativo decisamente obsoleto che per i pirati rappresenta un vero invito a nozze.

Come se non bastasse, a facilitare il compito dei cyber-criminali ci si mettono anche i progettisti dei Bancomat, che sembrano essersi preoccupati di proteggere l’accesso fisico alla cassa molto più di quanto abbiano protetto quello ai componenti hardware del computer che gestisce le operazioni.

Come si vede nei video pubblicati dagli autori del malware per pubblicizzare il loro prodotto, per accedere alla porta USB che consente di installare e avviare ATMJackpot è sufficiente usare un coltello e uno “stick” che permette di inserire la chiavetta. 

Insomma: qualsiasi Bancomat vulnerabile all’attacco può essere svuotato in una manciata di secondi e per portare a termine l’attacco non è nemmeno necessario avere grandi conoscenze di informatica o procurarsi chiavi articolari per accedere all’interno del dispositivo.

 

Link articolo originale ⇒  https://goo.gl/25pN6m

 

Blog

 

News

Krack, la falla WiFi

Krack, la falla WiFi che colpisce smartphone e router

 

Un ricercatore ha evidenziato una nuova,  Krack
temibile falla nello standard WPA2 che protegge le moderne reti WiFi; un buco presente in milioni di router, smartphone e tv e che colpisce anche Mac e iPhone. Ancora per poco.

La notizia è grave, e mette a rischio milioni di dispositivi nel mondo, perché colpisce il WiFi presente in molte delle case e degli uffici del pianeta.

La scoperta l’ha fatta Mathy Vanhoef, un ricercatore post dottorato dell’Università Belga di KU Leuven.Grazie alla sua tecnica, un malintenzionato può violare qualunque network WiFi protetto con -quel che ritenevamo fino a ieri- una tecnica di crittografia del traffico sicura, vale a dire WPA2.

Ciò espone i dati di navigazione, le password, le carte di credito, le foto, le mail e molto altro.

In determinati casi, è possibile perfino immettere del traffico farlocco e malware all’interno della rete.La soluzione per fortuna è relativamente semplice.

È necessario che i produttori aggiornino al più presto i propri software, e Apple ha già confermato di aver incluso le correzioni necessario nelle attuali Beta di iOS, tvOS, watchOS e macOS; perché la protezione sia in essere, tuttavia, occorrerà attendere le versioni definitive da installare.

La buona notizia, se non altro, è che si può mitigare il problema navigando su siti sicuri, che utilizzano il protocollo HTTPS.

Inoltre, la comunicazione è protetta dalla vulnerabilità anche se solo uno dei due dispositivi coinvolti è stato aggiornato.

Dunque, un iPhone con iOS 11.1 collegato ad un router vulnerabile costituirà comunque un sistema sicuro.

Ciononostante, è consigliabile contattare il produttore del proprio router e di tutti i dispositivi che possedete per chiedere e ottenere un aggiornamento firmware da effettuare il più presto possibile.

 

citazione dal link ⇒ https://goo.gl/QsvdA4

 

Prodotti