Router libero
Last Updated on 4 Marzo 2020 by admin
Router libero, finalmente !!
L’utente può da ora veramente scegliere il router preferito per accedere ad Internet.
La regolamentazione, come spesso accade in Italia, veniva interpretata a proprio uso e costume, pur di vincolare “l’ignaro utente” venivano applicati supplementi spesso poco chiari, aumenti ingiustificati, router noleggiati mensilmente, che rendevano il costo finale del router esagerato, ma che permetteva al Gestore di vincolare il Cliente.
Insomma, escamotage spesso studiati a tavolino. Tanto l’utente non “sa”. Obiettivo unico vincolare la propria clientela.
A novembre 2017, la Camera dei Deputati ha approvato il disegno di legge per l’adeguamento alla Legge Europea del 2017 e ha chiamato in causa Agcom.
Dopo una prima consultazione pubblica con gli “attori interessati” il 18 luglio 2018 Agcom ha emanato la delibera 348/18/CONS esprimendosi a favore della liberalizzazione delle apparecchiature terminali per l’accesso a Internet. Il router, appunto.
Dopo la delibera di AGCOM, non ci sarebbero dovute più esserci condizioni di sottoscrizione o similari legate al router.
Le cose non sono sempre state rispettate e molti clienti di alcuni Gestori di telecomunicazioni hanno lamentato l’impossibilità di recedere dal contratto senza pagare le rate residue relative al modem nonchè l’imposizione di restituizione del router stesso (con procedure spesso poco chiare).
Dopo la delibera in questione, proprio in questi giorni, c’è stata una decisa sterzata al comportamento non sempre lineare nei confronti delle Società di telecomunicazioni.
A fine gennaio 2020, il TAR del Lazio ha confermato la validità della delibera Agcom in risposta al ricorso di TIM e Wind, da questo momento in poi, chi disdice un contratto che prevede l’uso obbligatorio del modem a titolo oneroso, cioè a pagamento, può restituire il modem senza obbligo di saldare i costi residui.
In mancanza di tale restituzione da parte dell’utente, il provider può richiedere il saldo del pagamento delle rate pendenti.
Ottenere i rimborsi delle rate già pagate da quando la delibera di Agcom è entrata in vigore fino alla sentenza del TAR di febbraio 2020, rimane un punto da verificare.
Occorre quindi valutare le reali offerte dei provider, leggendo bene il Contratto ed i documenti di trasparenza tariffaria di ogni offerta: i documenti di trasparenza tariffaria sono obbligatori ed ogni provider li deve pubblicare sul proprio sito web, i quali rendono chiara l’offerta finale formulata.